Verona: Storia

La storia di Verona

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Fondata secondo alcuni dai Reti e secondo altri dagli Euganei o dai Galli Cenomani, ai quali pare appartenesse quando essi vennero in contatto con i Romani, Verona divenne colonia latina nell'89 a.C. e municipio nel 49 (vedi "Speciale Verona Romana"). Situata all'incrocio di importanti vie per il Nord, con l'aggravarsi della pressione dei Barbari acquistò sempre maggiore importanza militare e fu perciò rafforzata da Gallieno.

Nel 312 fu conquistata da Costantino, dopo una vittoriosa battaglia combattuta sotto le sue mura contro il prefetto del pretorio di Massenzio, Ruricio Pompeiano. Teodorico la scelse a centro del suo regno. Durante la guerra gotico-bizantina rimase in mano agli Ostrogoti fino alla fine del conflitto (553). Nel 568 l'occuparono i Longobardi; durante l'interregno la città toccò ad Autari che, eletto poi re (584), vi fissò la sua sede, ma dal 598 (inondazioni, peste) la città decadde.

Assediata e presa dai Franchi (774), Pipino re d'Italia vi dimorò a lungo come pure Berengario I che vi fu assassinato (924); vi risiedettero o tennero diete anche Ottone I e Ottone II. Quanto all'amministrazione cittadina, mentre decadde dal X sec. il governo comitale, si affermò gradualmente l'autorità vescovile e agli inizi del XII sec. risalgono le prime notizie sugli ordinamenti del Comune, che fu definitivamente costituito nel 1135.

Piazza dei Signori e la Torre dei Lamberti.

Il Comune ebbe un ruolo preminente nella lotta contro Federico I Barbarossa: la Lega Veronese (1164) precorse la prima Lega lombarda (1967) con cui si fuse. Con la pace di Costanza (1183) Verona ebbe riconosciuta la sua autonomia e la sua influenza si allargò verso Ferrara e Mantova, mentre all'interno si accendevano le prime dispute tra guelfi e ghibellini; ai primi del XIII sec. sui Montecchi prevalsero i Sambonifacio, che vennero poi sconfitti (1225) dall'alleanza dei primi con Ezzelino (III) da Romano. Durante la seconda Lega lombarda, i Montecchi portarono Verona col partito imperiale, il cui più audace feudatario, Ezzelino, diventò signore della città (1232-1259). Pur rimanendo la città di parte ghibellina, le Arti, alla caduta di Ezzelino, si impadronirono del potere, avviando la fortuna dei Della Scala iniziatasi con Mastino I († 1277), signore assoluto, consolidatasi sotto suo fratello Alberto I († 1301), che respinse una lega fra Venezia e varie città della Lombardia. La signoria scaligera toccò l'apogeo con Cangrande I (1311-1329): Verona fu in quel tempo capitale di un vasto Stato, che comprendeva gran parte del Veneto, ed era sede di una splendida corte. Ulteriori conquiste fece Mastino II (1329-1351), che però una lega veneto-fiorentina-milanese ridusse in Verona e Vicenza (1337-1339); nel 1387 Verona stessa cadde in potere di Gian Galeazzo Visconti, nel 1404 di Francesco II da Carrara e l'anno successivo di Venezia.

Con la Serenissima, Verona godette di relativa pace, seguendone le sorti fino al 1796. Occupata dai Francesi nel giugno di quell'anno, dal 17 al 23 aprile 1797 fu centro delle Pasque veronesi. Col trattato di Campoformio (1797), Verona passò al governo austriaco (1798-1801); per la pace di Lunéville fu divisa tra Francesi (a destra dell'Adige) e Austriaci (a sinistra), finché dal 1805 fu unita al Regno Italico come capoluogo del dipartimento dell'Adige; dal 1814 tornò a far parte dell'Impero d'Austria; nel 1822 vi si tenne l'omonimo congresso della Santa alleanza. Fino al 1866 fu una delle piazzeforti del quadrilatero austriaco; con la terza guerra d'Indipendenza entrò a far parte del regno d'Italia (ottobre 1866).

Visita anche:
Verona fortificata

"... Non c'è mondo fuori dalle mura di Verona... " (W. Shakespeare)
z Ultima modifica di questa pagina: 11 ottobre 2007

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